Energia rinnovabile: la classifica delle regioni italiane
Silvio Damiani / 3 ottobre 2025

Energia rinnovabile: la classifica delle regioni italiane

Lazio unica regione a centrare i target 2030

Milano, 3 ottobre 2025 - Solo una regione in Italia riuscirà a centrare nel 2030 i target di capacità rinnovabile installata prevista dal decreto Aree idonee: il Lazio.

Sono comunque in buona posizione altre regioni che hanno già superato gli obiettivi fissati dal decreto per l’anno 2024: Lombardia +546 MW, Veneto +316 MW, Piemonte +311 MW, Friuli-Venezia Giulia +255 MW, Campania +178 MW, Emilia-Romagna +155 MW e Trentino-Alto Adige +110 MW.

Il Lazio, rispetto al target 2024 è già oltre i 963 MW e, se tutti proseguiranno con lo stesso ritmo, raggiungerà l’obiettivo al 2030 in solitudine. La regione del Centro-Italia è oggi già al 39,9% dell’obiettivo, seguita da Trentino-Alto Adige, 33,9%, Friuli-Venezia Giulia, 33,6%, Veneto, 29%, Lombardia, 28,6%, Piemonte, 28,2% e Campania, 27,3%.

Questi dati sono stati resi noti da Ener2Crowd, piattaforma italiana per gli investimenti ESG, che ha stilato una classifica delle regioni italiane, dividendole in tre gruppi in base a una valutazione che combina evoluzione della produzione elettrica rinnovabile, crescita 2021-2024, segnali su pipeline/autorizzazioni e fattori infrastrutturali, reti/accumuli.

Le altre regioni sono invece in ritardo. Basandosi sui dati nazionali più recenti di Gestore dei servizi energetici, GSE, Terna e fonti ministeriali e tenendo conto dell’evoluzione delle rinnovabili nell’ultimo quadriennio, Ener2Crowd ha suddiviso le regioni italiane in 3 gruppi.

Il gruppo leader, che presenta alta trazione su rinnovabili, reti/accumulo in accelerazione, ha superato o è prossimo ai target regionali e mostra una quota elettrica rinnovabile sopra la media.

In questo ambito il Lazio possiede una capacità rinnovabile in forte crescita, ha superato gli obiettivi ed ha un mercato ampio e dinamico. In Lombardia si registra spinta su fotovoltaico diffuso, reti e flessibilità di sistema. Il Veneto presenta installazioni in aumento e buona maturità autorizzativa. La Puglia è tra le prime nell’eolico e nel fotovoltaico riguardo a ‘utility-scale”, pipeline consistente, anche se in ritardo rispetto ai target previsti dal decreto Aree idonee. La Sicilia gode di un forte potenziale nel fotovoltaico e nell’eolico, pipeline e interesse degli investitori, ma è in ritardo rispetto al decreto Aree idonee. Grazie alla sua posizione geografica ricca di montagne, il Trentino-Alto Adige presenta una alta quota di idroelettrico e presta comunque attenzione a reti e storage. La Valle d’Aosta offre un  profilo “green” consolidato, avendo nel complesso una quota rinnovabile molto elevata e una quota di idroelettrico, ma è in ritardo rispetto al decreto. Infine la Sardegna, con un forte potenziale sul fotovoltaico e sull’eolico, un buona spinta su accumuli per insularità, ma con criticità di rete e in ritardo rispetto al decreto Aree idonee.

Nel secondo gruppo, definito ‘in progress’, sono state inserite le regioni in linea con la tendenza nazionale, con una crescita costante con margini di miglioramento su iter e reti. Aprono il secondo insieme quattro regioni che, al momento, hanno già superato i target del decreto Aree idonee: l’Emilia-Romagna, che presenta un mix industriale/urbano, fotovoltaico in accelerazione e reti da potenziare; il Piemonte, con fotovoltaico in crescita, in progress su permitting e adeguamento rete e il Friuli-Venezia Giulia, che presenta una dinamica positiva su fotovoltaico onshore e attenzione alle connessioni. La Campania, che gode di un ampio mercato, fotovoltaico rooftop, ma ha necessità di boost su rete e grandi impianti.

Sempre nel secondo gruppo si trovano: la Toscana, caratterizzata da geotermia storica e fotovoltaico diffuso, con margini su storage e semplificazioni; Marche, che hanno un buon passo su fotovoltaico distribuito e iter autorizzativi migliorabili; Umbria, con fotovoltaico diffuso in crescita e potenziamento reti/accumulo da accelerare; Abruzzo, dove si registrano un trend installazioni in salita e pipeline in consolidamento; Basilicata, con un potenziale nei settori fotovoltaico ed eolico, ha compiuto passi avanti su progetti e autorizzazioni; Liguria, ha un focus su comunità energetiche e fotovoltaico negli edifici.

In coda alla classifica il gruppo definito ‘in ritardo’, caratterizzato da dotazione rinnovabile modesta, obiettivi da rincorrere, iter lenti. In questa posizione due regioni: la Calabria, che possiede un ampio potenziale per il fotovoltaico e per l’eolico, ma ha la necessità di sbloccare iter e capacità di connessione e il Molise, con una scala territoriale ridotta e progetti selettivi.

Silvio Damiani

* Le tabelle sono elaborate da Ener2Crowd Cortesia e rese disponibili dall’Ufficio Stampa di Ener2Crowd

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