Deforestazione: slittano le scadenze per l’applicazione della legge Ue
Il Consiglio europeo ha concordato sul posticipo di un anno dell’applicazione del regolamento. Ora si attende l’approvazione definitiva del Parlamento.
Roma, 1 novembre 2024 – Il Consiglio europeo ha preso posizione sulla modifica mirata del regolamento Ue sulla deforestazione, posticipandone la data di applicazione di dodici mesi. Il rinvio, che è stato formalizzato nella riunione del Consiglio Ue del 16 ottobre 2024, consentirà ai paesi terzi, agli stati membri, agli operatori e ai commercianti di essere pienamente preparati nei loro obblighi di due diligence, che consistono nel garantire che determinate materie prime e prodotti venduti nell’Ue o esportati dall’Ue non siano causa di deforestazione e che siano esenti da qualsiasi altra connessione con il fenomeno della distruzione delle aree coperte da boschi, foreste e vegetazione intensiva. La normativa riguarda merci e prodotti realizzati con legno, cacao, soia, olio di palma, caffè, gomma e bovini, inclusi i prodotti derivati.
Per preparare al meglio l’attuazione del regolamento sulla deforestazione, che è già in vigore dal 29 giugno 2023, è stato quindi concesso un maggiore lasso di tempo e le sue disposizioni devono essere applicate a partire dal 30 dicembre 2024. Dopo l’approvazione del Parlamento europeo, gli obblighi derivanti da questo regolamento saranno vincolanti con scadenze differenziate per categorie di imprese: grandi operatori e commercianti dovranno adeguarsi a far data dal 30 dicembre 2025; le piccole e micro e imprese avranno a disposizione ulteriori sei mesi: per esse l’obbligo inizierà il 30 giugno 2026.
Ciò garantirà certezza giuridica, prevedibilità e tempo sufficiente per l’attuazione fluida ed efficace delle norme, inclusa la piena istituzione di sistemi di due diligence che coprano tutte le merci e i prodotti pertinenti. La “dovuta diligenza” in inglese ha un significato più ampio e definisce molteplici attività che un’azienda deve porre in atto per acquisire informazioni, approfondire dati, valutare temi e condizioni e predisporre strumenti di garanzia che coprano anche indennizzi in caso di problematiche. La due diligence prevista dalla Ue include l’identificazione dei rischi di deforestazione nelle catene di approvvigionamento e le misure di monitoraggio e segnalazione per dimostrare la conformità alle norme dell’Ue.
Le nuove scadenze per l’applicazione delle norme non si ripercuoterà sulla sostanza delle norme esistenti, che ha per obiettivo la riduzione al minimo della contribuzione dell’Ue alla deforestazione e al degrado forestale in tutto il mondo, consentendo l’immissione sul mercato dell’Ue o l’esportazione dall’Ue di prodotti che non implichino conseguenze in termini di deforestazione. I prodotti deforestation-free sono beni che sono stati coltivati o realilzzati in aree e terreni non soggetti a deforestazione o degrado forestale a partire dal 31 dicembre 2020. Il Consiglio procederà ad informare il Parlamento europeo della sua decisione in vista della decisione finale.
La principale causa della deforestazione e del degrado forestale a livello globale è l’espansione dei terreni agricoli, che è collegata alla produzione delle materie prime incluse nell’ambito del regolamento. Poiché l’Ue è un importante consumatore di queste materie prime, è in grado ridurre il proprio contributo alla deforestazione e al degrado forestale a livello globale assicurandosi che questi prodotti e le relative catene di approvvigionamento siano deforestation-free.
Il regolamento sulla deforestazione è stato adottato nel 2023 e stabilisce norme volte a garantire che i prodotti derivati dalle materie prime caffè, cacao, olio di palma, soia, bovini, gomma e legno, prima di essere immessi sul mercato dell’Ue o esportati dall’Ue, non abbiano causato deforestazione o degrado forestale durante la loro produzione, siano stati prodotti in conformità con la legislazione pertinente del paese di produzione e siano coperti da una dichiarazione di due diligence.
Silvio Damiani