Emissioni di anidride carbonica diminuite del 3%
L'Ispra ha diffuso il suo Rapporto sulle emissioni di gas serra
Roma, 12 maggio 2025 - Calo significativo dei gas serra nel 2024: -3% rispetto all’anno precedente, principalmente per effetto del comparto che produce energia elettrica. Questo settore incide mediamente per un quarto delle emissioni nazionali e negli anni si dimostra tra i più efficienti in termini di riduzione dei gas climalteranti: questi sono diminuiti del 64% dal 1990 ad oggi.
Si conferma problematico il settore dei trasporti le cui emissioni continuano a crescere significativamente e rappresentano il 28% di quelle nazionali: derivano per oltre il 90% dal trasporto stradale e sono aumentate di circa il 7% dal 1990. Il parco veicolare italiano è tuttora caratterizzato da mezzi ad alimentazione tradizionale, cioè benzina e gasolio, e negli anni il numero dei veicoli ha registrato una notevole espansione, che supera il 50%. Tutti gli altri settori economici registrano marcate riduzioni delle emissioni, ad eccezione della gestione dei rifiuti che però contribuisce solo al 5% del totale nazionale.
Questo il quadro che emerge dalle elaborazioni dell’Ispra relative al 2024, presentate dall'Istituto superiore per la Protezione e la Ricerca ambientale, Ispra, nel Rapporto 'Le emissioni nazionali di gas serra, la situazione in Italia in vista degli scenari futuri', che delinea il quadro emissivo italiano a partire dal 1990 fino al 2023 e presenta un’analisi degli scenari emissivi al 2030 e 2055 rispetto a quello di riferimento e allo scenario a politiche aggiuntive previsto dal Piano nazionale integrato Energia e Clima, Pniec.
Un focus specifico è dedicato agli obiettivi di riduzione delle emissioni nel bilanciamento delle emissioni. L'approfondimento ha riguardato in particolare i settori Effort Sharing e quello dell'Uso del suolo, cambiamento di uso del suolo e silvicultura, segmento che tecnicamente è denominato Lulucf, sigla che sta per 'Land Use, Land-Use Change and Forestry'.
Compito dell’Ispra è elaborare e pubblicare annualmente l’inventario nazionale e ogni due anni gli scenari delle emissioni dei gas serra per trasmetterli agli organismi europei ed internazionali.
Il Rapporto conferma la tendenza alla riduzione delle emissioni dal 1990 al 2023, diminuite del 26,4% e passate da 518 a 385 milioni di tonnellate di CO2 equivalente. Oltre ai trasporti e alla produzione di energia, un contributo importante alle emissioni totali è rappresentato dalle categorie del residenziale, -18%, dell’industria manufatturiera, -13%, dell’agricoltura, -8%, dei processi industriali , -6% e della gestione dei rifiuti, che ha contribuito don una riduzione del 5%.
Rispetto agli obiettivi europei di neutralità emissiva al 2050 e di riduzione delle emissioni nette del 55% entro il 2030, l'Italia è in linea su 2 dei 3 pilastri principali: sia per il target UE di riduzione del 62% rispetto al 2005 delle emissioni dei grandi impianti, dell’aviazione e del trasporto marittimo, Emission Trading System o ETS-1 , come anche quello di assorbire la CO2 , obiettivo LULUCF fissato per l'Italia a circa 35 milioni di tonnellate.
Problematico, invece, l'obiettivo dell'Effort Sharing di ridurre del 43,7% rispetto al 2005 le altre emissioni relative a trasporti, riscaldamenti, agricoltura, piccola industria e altro.
Gli scenari Ispra indicano una riduzione del 30% al 2030 per quello a politiche correnti e un possibile calo del 41% con politiche aggiuntive Pniec.