Diminuiscono i gas serra: - 26% nel 2023 rispetto al 1990
Le rinnovabili trainano il miglioramento, resta però critico il settore dei trasporti
Roma, 25 marzo 2025 - Nel 2023, le emissioni nazionali dei gas serra sono diminuite del 26% rispetto ai livelli del 1990.
Il dato è stato elaborato dall’Ispra, Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca ambientale, che ha presentato la nuova edizione dell’Inventario nazionale delle emissioni dei gas serra. In concomitanza con gli scenari emissivi al 2055 i risultati della rilevazione sono stati comunicati all’Unione Europea.
Dai dati raccolti dall’istituto che monitora e protegge l’ambiente in Italia il quantitativo totale di anidride carbonica equivalente immessa nell’atmosfera è stato pari a 385 milioni di tonnellate.
Anche limitando il confronto al 2022 le emissioni di gas serra risultano inferiori, per la precisione del 6.8% .
La riduzione delle emissioni di CO2 è merito dell’aumento dell’efficienza energetica da fonti rinnovabili nei settori industriali e al passaggio all’uso di combustibili a minor contenuto di carbonio.
Non tutti i settori presentano però una riduzione delle emissioni; quelle prodotte dal settore dei trasporti, che derivano per oltre il 90% dal trasporto stradale, continuano ad aumentare anche nel 2023 e sono oltre il 7% rispetto al 1990.
Nonostante le direttive europee, i livelli emissivi dei trasporti stradali sono rimasti costantemente elevati, attestandosi sui valori del 2014 e determinando così il superamento del tetto massimo consentito.
Oltre ai trasporti, che rappresentano il 28% del totale nazionale, i settori della produzione di energia, 21%, residenziale, 18%, e dell’industria manufatturiera, 13%, sono, nel periodo di riferimento, quelli che contribuiscono ad oltre la metà delle emissioni nazionali di gas climalteranti. Per quanto riguarda gli obiettivi nazionali stabiliti dal regolamento europeo Effort Sharing, che prevede una riduzione del 43.7% rispetto al 2005 delle emissioni prodotte da trasporti, residenziale, rifiuti e industria non-ETS, la mancata diminuzione delle emissioni dei trasporti ha portato a un progressivo avvicinamento dei livelli emissivi italiani ai tetti massimi consentiti, fino al loro superamento registrato nel 2021, con 5.5 milioni di tonnellate di CO2 equivalente, nel 2022 con 5.4 MtCO2 eq, e infine nel 2023, con 8.2MtCO2 eq.
La riduzione del settore energetico è quindi da attribuire prevalentemente alla riduzione delle emissioni dalle industrie manifatturiere e delle costruzioni che, nel 2023 sono diminuite del 45,2%, così come quelle provenienti dal settore delle industrie energetiche, che nel 2023 sono calate del 47,3%, pur in presenza di un aumento della produzione di energia totale da 216,9 Terawattora - a 264,7 TWh e dei consumi di energia elettrica, da 218,7 TWh a 287,4 TWh.
Sandra De Sanctis
